DIPENDENZA DA SOSTANZE : INTRO
La mia intenzione è quella di rendere fruibile la conoscenza di ciò che provoca l’utilizzo di cocaina nel lungo periodo. Come è risaputo, provoca cambiamenti neuronali a cui sottendono comportamenti ad essi associati ; la parte neuroscientifica del mio lavoro viene pubblicata sul blog menteecervello , in questo blog invece cercherò di trattare l’argomento appunto specificando i comportamenti evidenti della persona che utilizza sostanze ( nello specifico cocaina ) .
Vorrei iniziare riportando le parole di Albert Erlenmeyer (psichiatra tedesco 1822/1877) che si espresse in merito alla cocaina in seguito ai primi casi in europa di ‘cocainomania’ e definendola “il terzo flagello dell’umanità”.
Louis Lewin( farmacologo tedesco 1850/1929) nel suo libro Phantastica descrive accuratamente la cocainomania:
“ L’individuo è talmente legato ai suoi momenti di piacere che tutto il resto , persino il futuro, è disprezzato, anche se i disastri, che la catastrofe ormai incombente ineluttabilmente reca con se, gli si vanno lentamente svelando. Diminuisce la forza di volontà, subentrano indecisione, mancanza del senso del dovere, volubilità e capricciosità, testardaggine, tendenza alle amnesie, prolissità di scrittura e di linguaggio, instabilità fisica e mentale. La scrupolosità è sostituita dalla negligenza, i sinceri diventano bugiardi, chi amava la società se ne va in solitudine. Un paziente mi disse ‘di aver perso il suo amabile sorriso’. La bramosia per lo stupefacente spegne ogni barlume di vita e di umanità. L’azione distruttiva delle funzioni cerebrali si fa sempre più evidente. Per il cocainomane è difficile mascherare il suo vero comportamento sotto la maschera imposta dalla società, delle tradizioni e delle buone maniere, poiché la perdita dell’equilibrio interiore si manifesta inequivocabilmente. Come tutti i tossicomani, il cocainomane fa mostra di una vera miopia nei confronti del suo destino, una specie di riduzione del campo visivo del futuro. Egli vive solo in funzione di quell’attimo in cui può abbandonarsi alla sua passione; per lui che ne è schiavo, si tratta della parte migliore del presente e del futuro, persino quando è cosciente di essere travolto dalla potenza del tossico,…
Queste sfortunate creature menano una pietosa esistenza, in cui le ore sono scandite dal bisogno imperioso di una nuova dose di droga, con la quale la tragedia della loro vita e della morte compie un altro passo verso la fine inevitabile.’
Quanto riportato sopra è abbastanza sconcertante perché è la perfetta descrizione della condizione di un tossicodipendente, ad oggi del tutto ancora attuale.
Grazie alle Neuroscienze ad oggi ci è dato sapere cosa avviene nel cervello per determinare questo comportamento, ed è ciò che intendo approfondire con questa tesi.
Parlando di sostanze psicoattive, si riscontra che : nonostante abbiano effetti differenti i meccanismi d’azione della dipendenza siano comuni a tutte.
Il fattore comune ed essenziale affinché si verifichi il rinforzo comportamentale (e quindi la dipendenza) è: il rilascio di dopamina nel nucleo accumbens*(1)
Alcune sostanze incrementano l’attività dei neuroni dopaminergici, altre inibiscono la ricaptazione
Quasi tutte le droghe hanno effetto AGONISTA per la dopamina; a conferma di ciò se blocchiamo il rilascio di dopamina nel sistema mesolimbico: la maggior parte delle sostanze perde gli effetti di rinforzo.